Il pegging è una pratica sessuale che coinvolge la penetrazione anale dell’uomo da parte della partner, tramite l’uso di uno strap-on (un dildo fissato a una cintura). Nasce e si diffonde nel contesto delle relazioni eterosessuali, ma mette in discussione i ruoli tradizionali di genere: la donna assume un ruolo attivo, penetrante, e l’uomo accoglie un’esperienza di piacere spesso ritenuta “non convenzionale”.
Nonostante la crescente curiosità e apertura nei confronti della sessualità non standardizzata, il pegging continua a generare pregiudizi, domande e fraintendimenti. Una delle paure più comuni? Che l'uomo che riceve piacere anale sia “meno virile” o “potenzialmente omosessuale”. Ma questa visione è limitante e, soprattutto, scorretta.
Il pegging sfida apertamente i ruoli di genere tradizionali e mette in discussione l’idea dominante secondo cui l’uomo debba essere sempre il soggetto attivo, dominante e penetrante nel rapporto sessuale. In molte culture, soprattutto occidentali, la mascolinità viene associata alla forza, al controllo e all’iniziativa sessuale. La possibilità che un uomo desideri essere penetrato anatomicamente, anche all’interno di una relazione eterosessuale, viene spesso interpretata attraverso la lente distorta dell’omosessualità o della “perdita di virilità”.
Questa percezione è il prodotto di una cultura sessuofoba, in cui tutto ciò che esce dai binari del sesso penetrativo maschile-vaginale è visto come deviante, sporco o “sbagliato”. Alla base c’è una forma di stigmatizzazione sessuale, ma anche una paura culturale di apparire omosessuali (concetto noto come homohysteria), che limita fortemente la libertà erotica di molti uomini eterosessuali.
Al di là dei tabù culturali, il corpo maschile è fisiologicamente predisposto a provare piacere attraverso la stimolazione anale. Nella zona anale, infatti, si trova la prostata, spesso definita il "punto G maschile". Quando viene stimolata correttamente – tramite dita, giocattoli sessuali o uno strap-on – può generare sensazioni di piacere intenso, fino al raggiungimento dell’orgasmo, anche senza stimolazione del pene.
Naturalmente, ogni corpo è diverso: non tutti gli uomini trovano piacevole la stimolazione anale, ma molti non la scopriranno mai a causa dei condizionamenti sociali. Il piacere anale, come ogni pratica sessuale, richiede consapevolezza, comunicazione e rilassamento – sia fisico che mentale.
Il pegging si inserisce in un quadro culturale in cui la virilità è ancora definita da parametri rigidi. Il maschio eterosessuale è spesso incasellato in uno stereotipo di potenza e invulnerabilità che non lascia spazio alla sperimentazione, alla curiosità, né tantomeno alla possibilità di ricevere piacere in modi alternativi.
Il pegging, in questo contesto, è rivoluzionario: permette di ridefinire la mascolinità, aprendola a nuove forme di espressione e godimento. E non si tratta solo di una questione erotica: è anche un processo psicologico, relazionale e identitario.
Liberarsi dagli stereotipi sessuali significa recuperare l’autenticità del desiderio, esplorare ciò che realmente piace e condividerlo col partner senza timori o vergogna. Il pegging è solo una delle tante forme che può assumere questa libertà: non è obbligatorio praticarlo per sentirsi moderni o liberi, ma è importante riconoscere che anche questa è una possibilità valida, sana e appagante per molte coppie eterosessuali.
Riconoscere il diritto a esplorare la propria sessualità in tutte le sue forme – nel rispetto del consenso e della sicurezza – è un passo fondamentale verso una sessualità più inclusiva, libera e soddisfacente.
Oltre al piacere fisico, il pegging può rafforzare l’intimità tra i partner. Perché funzioni, servono comunicazione, fiducia e rispetto reciproco. Parlare apertamente dei propri desideri, ascoltare l’altro senza giudizio e accettare anche le proprie vulnerabilità sono gli ingredienti fondamentali per costruire un’esperienza erotica significativa e condivisa.
Attraverso questa pratica, molte coppie scoprono una nuova forma di complicità, in cui il gioco dei ruoli può diventare una chiave per sperimentare nuove dinamiche e rafforzare il legame affettivo.
Il pegging non è un test di virilità, né un segnale di omosessualità latente. È una pratica sessuale consensuale che può offrire piacere, connessione e scoperta all’interno della coppia. Come ogni esperienza erotica, può essere esplorata, discussa, accettata o rifiutata, ma merita di essere conosciuta senza giudizi preconfezionati.
In un mondo in cui la sessualità è ancora piena di tabù e falsi miti, parlare di pegging in modo serio, informato e rispettoso è un passo importante per costruire una cultura del piacere più consapevole e libera.
D. J. Williams, Lynnette Coto & Dana Berkowitz (2023): “It’s Absolutely Intense, and I Love It!” A Qualitative Investigation of “Pegging” as Leisure, Leisure Sciences.